A cura di Vito Cardine

Presa di possesso dello stato di Giffoni del 1750

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Questo documento riporta la presa di possesso di Giffoni Valle Piana e di Gauro da parte di Francesco Antonio Sorgente, procuratore di Don Giovanni Andrea IV Doria Landi, il quale, aveva ereditato dalla defunta cugina Donna Giovanna Maria Teresa Doria del Carretto lo Stato di Giffoni e la Baronia di San Cipriano, dopo una vertenza giuridica sorta con il marito della Baronessa.
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Nel documento infatti si legge che tra i due rami della famiglia Doria erano sorte delle liti per il possesso di Giffoni e San Cipriano. Dal testo non si evince di che natura fossero le controversie in oggetto, ma si può ritenere che riguardassero l’eredità di Donna Giovanna Maria Teresa. Esaminando le genealogie delle famiglie si scopre che Donna Giovanna si era sposata due volte: in prime nozze con Don Giovanni Andrea IV Doria-Landi a Genova il 28 febbraio 1726 (matrimonio annullato nel 1741), dal quale non ebbe figli; in seconde nozze con il Marchese Lazzaro Doria, sempre a Genova nel 1742. Da questa seconda unione erano nate due femmine, Donna Maria Giovanna (1743-1832) e Donna Livia (1745-1779) [della primogenita Donna Maria Amalia, citata nel testo, non siamo riusciti a trovare traccia nelle genealogie].
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Alla morte della baronessa, avvenuta appunto nel 1750, dovette aprirsi un contenzioso tra l’ex marito Don Giovanni Andrea e il secondo coniuge Don Lazzaro, tutore delle tre figlie minorenni. La vertenza si concluse in favore di Don Giovanni Andrea, in quanto la famiglia Doria del Carretto si estinse non avendo eredi maschi. Ciò è confermato dallo storico locale Vincenzo De Caro, vissuto nel XVIII secolo, nei suoi Commentarj sull’antico e moderno Stato di Giffoni, anche se viene riportata una data posteriore: «Giffoni passò … finalmente al duca di Tursi, Doria [Del Carretto, n. d. r.], che essendosi estinta in linea mascolina, a tenore della chiamata passò Giffoni nel 1757 al Principe di Melfi oggi Doria-Pamphili, cavezza dell’altra stirpe, residente in Roma».

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I Doria-Pamphili furono gli ultimi possessori dello Stato di Giffoni e quindi di Gauro: nel 1806 Giuseppe Bonaparte abolì la feudalità nel Regno di Napoli e decretò la soppressione dei piccoli Comuni. Nel 1808 Gauro perse la sua autonomia amministrativa, divenendo frazione del Comune di Giffoni Valle Piana: infine, con regio decreto del 2 marzo 1815, passò al Comune di Montecorvino Rovella.

Il documento si trova presso l’Archivio di Stato di Salerno, protocolli notarili, busta 3373, notaio F. Punzi.